martedì 11 novembre 2008

IL CANE CHE SI MORDE LA CODA


Una delle primissime cose con le quali l’immigrato ha a che fare appena arrivato sul suolo francese è la macchina della terribile burocrazia francese.
Dimenticate autocertificazioni e modernità varie o voi ch'entrate!!!
Allora avete presente quelle lunghe interminabili code per avere un documento da portare ad un altro sportello e cosi via fino alla fine della giornata ?
Beh in Francia, malgrado un’abbastanza efficiente servizio pubblico, la burocrazia e le cartacce sono ancora una triste realtà !
Ora immaginate voi di aver appena trovato, dopo settimane di estenuante ricerca, l’appartamento dei vostri sogni (vedi racconto di ieri) e che il vostro proprietario dopo un’inchiesta degna del KGB ha deciso che vi fa la grazia di offrirvi questo superbo monolocale di 20 metri quadri per sole 850 euro al mese…
La prima cosa che vi dira è : « Queste sono le mie coordinate bancarie, l’affitto me lo versa tutti i mesi su questo conto… »
Ecco, in quel preciso istante, la tua vita entra nel circolo vizioso del cane che si morde la coda…
Eh si perchè per fare cio’ tu hai bisogno di un conto in una banca francese (tra l’altro è una delle condizioni spesso sine qua non riesci ad affittare un appartamento).
Ora a voi sembra facile aprire un conto corrente ? Ricordatevi che non siete in Italia...
Beh ascoltate cosa vi puo capitare…
Voi andate in banca e dopo una lunga attesa riuscite ad incontrare il vostro consigliere finanziario (figura leggendaria, e che fa sempre figo...ne avete mai avuto uno in Italia?)
Alla vostra domanda di apertura lui vi risponde che ha bisogno fra le altre cose di un giustificativo di domicilio e dopo qualche perplessità, finalmente capite che in soldoni, si tratta di una bolletta della luce, del gas o del telefono…
Eh…ma io come faccio che sono appena arrivato ?
Problemi suoi…attivi prima un’utenza e poi ne riparliamo…
Ok e cosi decidi di andare all’equivalente dell’ENEL, perchè tanto almeno della luce avrai bisogno…
Lunga attesa, finchè il consigliere ti riceve e alla tua domanda di apertura di un utenza ti chiede : « Da quale conto bancario preleviamo ? » ….
Minuto di silenzio… « No guardi, forse non ha capito che non ho nessun conto bancario…perchè non me lo aprono se lei non mi da prima una fottuta fattura EDF »
Eh no caro mio, le cose non funzionano mica cosi…devi tornare alla tua banca perchè senno chi ci assicura che le paghi le bollette ?
« Ma guardi io verrei pure a pagarle di persona se non ci sono problemi… » « E certo, caro signore, che ci sono problemi…noi non accettiamo mai contanti, sa, per motivi di sicurezza… »
« No..scusi me lo ripeta con calma…che forse ho capito male… »
No, no, ho proprio capito bene…la Francia è uno dei pochi paesi al mondo dove allo sportello dell’Enel non accettano contanti !!!
Insomma o ho il mio conto in banca o senno picche…
E cosi si ritorna alla banca e si prega in ginocchio di aprirlo questo cacchio di conto…e via, si ricomincia con una serie di inchieste degne della CIA, sul mestiere dei tuoi prenti fino all'ottava generazione e sul perchè vieni in francia, se hai interessi economici in questo paese (manco fossi una potenza sstraniera in fase di colonizzazione) e cosi via, finchè qualche anello della catena cede, si impietosisce e sblocca la situazione…il conto è tuo!
A questo punto puoi uscire fiero di te dall’agenzia e gridare al mondo intero… « Ho un conto in banca…quindi esisto ! »

3 commenti:

  1. In Francia se non hai il giustificativo di domicilio e il conto in banca non esisti per nessuno. Il RIB è una cosa da portare sempre con sé, altrimenti sei un uomo morto.

    D'accordo con te sulla burocrazia francese, insopportabile e pesante: il burocrate francese poi è molto rigido, applica le procedure (la procedura è la vera passione dei francesi) obbedientemente ed è molto aggressivo se non hai tutta la documentazione o le informazioni per completare la procedura.

    Complimenti per il blog, molto interessante.

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  2. Grazie Colonnello...
    Ho visto il tuo blog e mi piace.
    Ho inserito il tuo link fra i blog amici...
    Spero di rivederti presto...

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  3. Io sono appena tornata dalla Francia dopo due anni di studi magistrali a Parigi...che ridere il tuo blog! E' un sollievo vedere che tutti, ma proprio tutti gli italiani che vanno in Francia rimangono basiti davanti a certe stranezze... Vorrei solo aggiungere una caratteristica che non ho trovato tra quelle che elenchi nel tuo blog : un certo razzismo neanche troppo latente delle amministrazioni francesi. La prima volta che sono andata a farmi aprire un conto in banca, il consigliere finanziario, guardando il mio passaporto italiano, mi ha risposto "Va bene, questo è il passaporto, ma lei di che nazionalità è?" ...Diciamo che il mio viso fa pensare più a un'europea dell'Est che a un italiana... Dopodiché ha rifiutato la mia richiesta di aprire un conto adducendo come scusa il fatto che il tipo di contratto del mio appartamento (meublé, 10 m2) non era accettato dalla banca. Che io gli dicessi " Mi scusi ma mi sta dicendo che rifiutate tutti gli studenti" non è servito a niente... Non parliamo della CAF che dopo avermi già chiesto un serie infinita di documenti in più del dossier che già avevo inviato, si è "accorta" 3 mesi dopo la mia domanda del fatto che io fossi straniera (cosa già indicata nel dossier e per cui avevo già spedito documenti), scrivendomi una lettera in cui la richiesta di ulteriori cartacce era motivata dal fatto che dovevano "verificare il mio diritto di soggiorno"... di un'europea! Finirei con il numero di volte in cui la mia carta sanitaria EUROPEA è stata guardata con aria interrogativa o completamente ignara, a volte accompagnata da un malizioso "guardi che quella non funziona"...
    Insomma mal comune mezzo gaudio, buona fortuna a te se sei ancora in Francia, mi sembra che dopo tutto non ti trovi male :)

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